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misterMistery
view post Posted on 11/11/2008, 23:13




Quaderni del Centro Studi su Gustavo Rol

E' uscito il primo volume della serie "ROL Revelation On Legerdemain", trattato teorico-pratico sull'illusionismo di Gustavo Adolfo Rol, dedicato all'Out of This World. Si tratta dell'opera che apre la collana "I Quaderni del Centro Studi su Gustavo Rol".

5 febbraio 2003
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Speciale "Scienza & Paranormale" dedicato a Rol

Il numero 47 del bimestrale Scienza & Paranormale è dedicato al caso Rol. Vi sono riportati articoli del parapsicologo Piero Cassoli, del fisico Tullio Regge, e dei prestigiatori Massimo Manca e Mariano Tomatis. Sullo stesso numero viene annunciata l'imminente uscita dello studio su Gustavo Rol realizzato da Tomatis per la casa editrice Avverbi; il lavoro sarà in libreria nel mese di maggio 2003 e sarà intitolato "ROL: Realtà O Leggenda?".

25 marzo 2003
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Meglio ignorare che capire

Nel mese di febbraio, presso il Circolo Amici della Magia di Torino Mariano Tomatis ha presentato il primo volume della serie dedicata all'illusionismo di Gustavo Rol "Revelations On Legerdemain - Out of This World - vol.I".
Sul sito su Rol gestito da Franco De Biasi viene presentata la conferenza che si terrà al Centro Pannunzio. Nella presentazione si afferma che Maurizio Ternavasio e Mariano Tomatis non possono parlare di Rol perché non l'hanno mai conosciuto. Seguendo la stessa logica, nessuno potrebbe più parlare di Gesù Cristo o di Giulio Cesare... Per rincarare la dose, si afferma che sarebbe "superfluo dire che la opinione [di Tomatis] non ha per noi la benché minima importanza".
Per noi che cerchiamo la verità al di là di qualsiasi possibile inganno le opinioni di chi crede ed ha creduto nelle facoltà di Rol non sono solo importanti ma fondamentali, e da prendere molto sul serio; in particolare, è gravemente carente un approccio che eviti di affrontare i pareri contrari. Evidentemente l'intenzione dei curatori del sito in questione è quella di ignorare del tutto le ipotesi a loro sgradite.

18 aprile 2003
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"Fellini: sono un gran bugiardo" su Tele+

Domenica 11 maggio su Tele+ è stata trasmessa la versione italiana del pluripremiato documentario su Federico Fellini "Fellini: Je suis un grand menteur" (Sono un gran bugiardo). Si tratta di un film fondamentale per comprendere l'approccio che Fellini aveva nei confronti del paranormale, completamente frainteso dai molti sostenitori di Gustavo Rol. Basta citare una delle affermazioni del regista per comprendere la natura della fiducia che riponeva nell'autenticità dei poteri rolliani: "Le cose autentiche sono solo quelle inventate". Ennio Flaiano lo confermava: "Federico mente come respira!". Ma chi avrebbe mai osato biasimarlo, quando proprio sulla menzogna artistica si fondavano le emozioni prodotte in chi aveva (e continua ad avere) l'opportunità di ammirare le sue opere?
L'amicizia tra Gustavo Rol e il regista ha un profumo ben più seducente, vista da quest'ottica...

11 maggio 2003
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Nuovo libro sulla dottrina di Rol

Per le Edizioni Mediterranee è appena uscito il libro di Maurizio Bonfiglio "Il pensiero di Rol". Si tratta di una antologia commentata di testi editi e inediti, in cui l'autore cerca di interpretare l'intricatissima dottrina filosofico religiosa di Gustavo Rol. Se da un lato è lodevole il tentativo di sviscerare il messaggio metafisico del sensitivo, da un altro lato non è semplice esprimere un giudizio sulle riflessioni di Bonfiglio, perché - come avviene regolarmente nel caso di affermazioni a carattere mistico-religioso - ciò che dice può essere accettato non sulla base di un ragionamento razionale né sulla base di qualche verifica empirica: va (o meno) accettato "col cuore". Naturalmente se le ipotesi dell'autore (secondo cui lo studio approfondito del pensiero rolliano potrebbe condurre all'acquisizione di "possibilità" paranormali) fossero vere, ciò aprirebbe inaspettati orizzonti alla scienza e alla parapsicologia, attirando l'attenzione di innumerevoli studiosi. E' doveroso, però, ricordare ai lettori che questa "teoria" - ad oggi - non ha alcun riscontro nella realtà. Più volte nelle citazioni che Bonfiglio fa del pensiero di Rol si legge una richiesta esplicita da parte del sensitivo: "Credetemi". L'autore crede in ciò che dice (e "si dice su") Rol, e per seguire gli argomenti dell'autore anche il lettore deve compiere questo atto di fede. Purtroppo Bonfiglio commette più volte l'errore di cercare una spiegazione a fenomeni di cui non è ancora stata determinata la realtà. Come ammonivano Massimo Inardi e Piero Cassoli, "abbiamo troppe volte dissentito da quelli che, con poca esperienza [...] si avventurano nel mare magnum delle interpretazioni e delle teorizzazioni, spesso più per accontentare un loro inconscio bisogno di spiegare fatti che li turbano che per vero amore del sapere. Siamo del parere che bisogna innanzitutto accertare i fatti e con Laplace vorremmo dire che, più è grande l’assunto, maggiori debbono essere le garanzie e le prove. Discutere su fatti, inquadrarli, interpretarli prima che siano accertati potrebbe davvero portarci ad incappare in errori madornali e squalificanti. Vorremmo che questo nostro atteggiamento di modestia e di paziente attesa da umili servi della Scienza fosse più spesso adottato da chi scrive o lavora in parapsicologia".
Un classico esempio di questo atteggiamento si ritrova nel capitolo in cui si parla delle frequentazioni di Rol nei casinò: invece di chiedersi SE davvero fosse in grado di indovinare in anticipo i numeri della roulette (quali sono le fonti? chi lo afferma? con quali prove?), Bonfiglio lo dà per scontato, chiedendosi se Rol possedesse poteri psicocinetici o precognitivi... Altrove l'autore esprime la sua convinzione che dietro i fenomeni di Rol ci fossero autentici processi paranormali, dicendo di crederci "finché non mi si dimostrerà il contrario". Qui cade in una fallacia purtroppo molto frequente. L'onere della prova dell'esistenza di questi poteri è suo. E' l'assenza di facoltà paranormali il punto di partenza, da doversi accettare fino a prova contraria. Più in generale, l'onere della prova è sempre di chi afferma che qualcosa esista (altrimenti potrei dire che Babbo Natale esiste fino a prova contraria... chi potrebbe fornirmi la prova contraria? Milioni di bambini sono pronti a giurare di avere le prove a favore!).
Pur mantenendo un atteggiamento nel complesso rispettoso verso quelli che chiama "nemici" di Rol (ma chi sono davvero questi nemici?), Bonfiglio fa un'affermazione che per correttezza è necessario smentire; egli, infatti, sostiene che Rol si esibiva sempre seguendo tre condizioni di lavoro che sarebbero state proibitive per un prestigiatore: 1) non toccava mai le carte; 2) usava i mazzi forniti dai suoi ospiti; 3) li faceva mescolare sempre dai presenti.
Qui l'autore cade vittima del classico "fenomeno del fascio d'erba". Quando un falso sensitivo mostra i suoi poteri in molteplici esperimenti, nel primo potrebbe rispettare il punto 1 (e non toccare mai le carte), nel secondo il punto 2 (usare un mazzo preso in prestito), nel terzo il punto 3 (far mescolare le carte). Al termine della dimostrazione pseudoparanormale un testimone che cerca di condensare le informazioni di ciò che ha visto può erroneamente ricordare che il sensitivo era in grado di rispettare contemporaneamente le tre condizioni. Come scriveva lo scienziato Persi Diaconis spiegando il fenomeno del fascio d’erba, “i punti deboli delle singole performance si compensano a vicenda perché non sono presenti durante le altre performance. Il fascio d’erba è, nel suo insieme, più forte di ogni singolo filo”. In effetti non c'è alcuna prova che Rol utilizzasse queste condizioni contemporaneamente: è sufficiente leggere i resoconti del parapsicologo Riccardi secondo cui Rol sempre scorreva le carte tra le mani per togliere i jolly. Qualsiasi prestigiatore sa bene a cosa serva questa mossa... Il fatto che Rol non abbia accettato quelle tre condizioni quando gliele propose Piero Cassoli la dice lunga.
Oltre a riportare in modo assolutamente acritico qualunque leggenda si racconti sul personaggio e a ripetere molti errori di chi l'ha preceduto (non è vero che Rol non toccava mai le carte, la profezia sul libro di Pinocchio è sfacciatamente apocrifa, non è vero che Rol era un cattolico nel senso ortodosso del termine), Bonfiglio riporta la sua scoperta di alcune frasi pronunciate al contrario da Rol. Qui il libro ha certamente una caduta di stile, perché chiunque può provare a registrare su un nastro le stesse parole dette da Rol, e riproducendo al contrario la registrazione si producono le stesse frasi sconnesse citate da Bonfiglio. Cosa vuol dimostrare l'autore? Che Rol abbia scelto quelle parole per dire due cose contemporaneamente? E quale verità suprema è contenuta in una frase del tipo "La morte è irrelativa"? E se davvero questa frase significa che la morte è assoluta, perché non dire "La morte è assoluta"? E se la frase fosse stata "La morte è relativa", non avremmo potuto interpretarla come inequivocabile messaggio rolliano in cui si conferma la sua ortodossia cristiana (secondo cui la morte è relativa, ovvero soltanto un passaggio dalla condizione terrena a quella celeste)?
Quando si esce dal rigore empirico e si entra nel ragionamento esoterico, si può dire tutto e il contrario di tutto. Ben venga, dunque, il libro di Bonfiglio, che esplora uno dei miliardi di percorsi in questa foresta intricata; ricordandoci che un filosofo è uno che cerca in una stanza nera un gatto nero che non c'è, mentre un teologo è uno che cerca in una stanza nera un gatto nero che non c'è e lo trova!

15 maggio 2003
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Collaborazione tra parapsicologi e Centro Studi su G.Rol

L'AISM (Associazione Italiana Scientifica Metapsichica), diretta da Giuseppe Perfetto, dedicherà il primo volume monografico della storica rivista Metapsichica alla figura di Gustavo Rol; per l'occasione l'AISM ha deciso di appoggiarsi anche al materiale fornito dal Centro Studi su Gustavo Rol. Ringraziandoli cordialmente per la fiducia accordata, segnaliamo qui di seguito l'indice analitico del volumetto:

Le monografie di Metapsichica: Speciale Rol

Prefazione - a cura del Direttivo AISM
Gustavo Adolfo Rol - 1966 - Nicola Riccardi
Pittura spiritica - 1968 - Nicola Riccardi
Esperimenti eseguiti da G. A. Rol a Torino - 1970 - Giorgio Alberti
Testimonianza e considerazioni sui fenomeni Rol - 1970 - Pericle Assennato
Dibattito sui fenomeni provocati da Rol - 1970 - Autori Vari
Appunti sulla relazione e sul dibattito riguardante G. A. Rol - 1970 - Jacopo Comin
Incontro con Gustavo Adolfo Rol - 1970 - Giorgio di Simone
L'illusionismo di Rol: tecnica e stile - 2003 - Mariano Tomatis

Giuseppe Perfetto (AISM) e Mariano Tomatis (CSGR) hanno, inoltre, in cantiere future collaborazioni nello spirito di un'indagine sul paranormale seria e competente.

22 maggio 2003
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Conferenza dibattito su Rol al Centro Pannunzio di Torino

Presso il prestigioso Centro Pannunzio di Torino il 22 maggio 2003 alle ore 21 si è tenuto un dibattito su Gustavo Rol. Sono intervenuti:

Giovanni Sesia - Medico urologo presso l'Ospedale Molinette
Maurizio Ternavasio - Autore del recente "Rol la vita l'uomo il mistero" (ed. L'età dell'acquario)
Tullio Regge - Fisico presso il Politecnico di Torino
Mariano Tomatis - Illusionista, autore dell'imminente "ROL Realtà O Leggenda?" (ed. Avverbi)

Il dibattito ha offerto al pubblico un'analisi a 360° intorno all'affascinante figura di Rol, vista dagli occhi di un medico e di uno scienziato che l'hanno conosciuto di persona (Sesia e Regge) e di due ricercatori che hanno avuto modo di approfondirne la figura raccogliendo, riordinando e interpretando innumerevoli testimonianze. La decennale esperienza del Centro Pannunzio e le provenienze così eterogenee dei vari relatori hanno garantito un dibattito sereno e costruttivo, certamente lontano da acritiche celebrazioni e da posizioni negazioniste tout court.

22 maggio 2003
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"Investigatori dell'occulto" su Rol al Teatro Colosseo di Torino

Di Gustavo Rol si è parlato giovedì 5 giugno nel corso della serata Speciale Giovedì Scienza "Investigatori dell'occulto - Quindici anni di indagini con il CICAP tra scienza e paranormale", organizzata dalla Regione Piemonte. Condotta da Piero Bianucci, sono intervenuti il chimico Luigi Garlaschelli, il giornalista e scrittore Massimo Polidoro e l'illusionista Mariano Tomatis (Teatro Colosseo, Via Madama Cristina 71/a, Torino - Ingresso gratuito).

5 giugno 2003
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Incontro tra Mariano Tomatis e Maria Luisa Giordano

Durante la Fiera Internazionale del Libro di Torino, una delle più prolifiche biografe di Rol, Maria Luisa Giordano, ha voluto conoscere personalmente Mariano Tomatis, autore del primo libro critico sul sensitivo, presso lo stand del CICAP. Durante la conversazione ha affermato con grande cortesia e rispetto di non condividere pienamente le conclusioni cui perviene Tomatis, ma ha anche lodato la vastità dell'analisi presentata nel libro ROL: Realtà O Leggenda?, riconoscendola come la più accurata e approfondita indagine che sia stata fatta fino ad oggi. Tra le altre cose, e con grande senso dell'umorismo, ha detto che i membri del CICAP non sono affatto quelle "bestie" che alcuni descrivono, e anzi ricordava con grande ammirazione Francesco Chiminello, fisico del CICAP, che nel 1999 aveva partecipato ad una tavola rotonda su Rol insieme a suo marito e a Massimo Introvigne. A sua volta Tomatis l'ha ringraziata per il contributo letterario che la signora ha dato a proposito di Rol, nel quale viene in luce il grande carisma del sensitivo, il suo charme e il savoir faire di cui era naturalmente dotato. Il Centro Studi su Gustavo Rol si rallegra di questo incontro e si augura che anche in futuro possano avvenire simili interazioni tra la posizione "emotiva" - espressa dalla Giordano - e la posizione "artistico/razionale" - espressa da Tomatis, dal momento che le due non si escludono ma si completano vicendevolmente.

7 giugno 2003
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Nuovo libro di Catterina Ferrari su Rol

Catterina Ferrari ha appena pubblicato, per l'editore Musumeci, un curioso libro che raccoglie pagine di diario di Gustavo Rol all'epoca della guerra, quando era capitano degli alpini. Con la sua consueta correttezza, l'autrice non insiste sulla sensitività di Rol ma ne mette in luce gli aspetti umani e spirituali più profondi, dimostrando che il suo carisma trascendeva i semplici "fenomeni" che gli venivano attribuiti.

Catterina Ferrari (a cura di), Diario di un capitano degli alpini, Musumeci Editore, 2003, € 14,00.

7 giugno 2003
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Nuovo libro di Renzo Allegri su Gustavo Rol

Renzo Allegri ha appena pubblicato, per l'editore Mondadori, una riedizione dei suoi "Rol l'incredibile" e "Rol il mistero" ampliati con diversi aneddoti inediti.

7 giugno 2003
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Mariano Tomatis al TG Leonardo

Il prestigioso telegiornale scientifico di RaiTre ha dedicato a Gustavo Rol un lungo servizio durante il quale Mariano Tomatis ha riprodotto uno dei classici esperimenti del sensitivo: la materializzazione di una lettera scritta da Gustavo Rol, il ritrovamento di una carta da gioco scelta casualmente dopo aver steso a nastro il mazzo e la materializzazione della scritta "Re di cuori" su un fazzoletto portato con sé dal giornalista Girolamo Mangano e mai toccato da Tomatis. L'esperimento è stato trasmesso nel pomeriggio del 5 giugno 2003 ed è disponibile negli archivi Rai per chi volesse studiarne le fasi esecutive.

7 giugno 2003
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"Centro Studi su Gustavo Rol" sui giornali e in TV

Nel mese di giugno, ampio spazio è stato dedicato alle tesi del Centro Studi su Gustavo Rol su giornali e televisioni. Molti giornalisti della carta stampata (La Stampa, Repubblica, Il giornale, Il nuovo, Corriere della sera, Il riformista) hanno dato spazio alle ipotesi avanzate da Mariano Tomatis. Anche diverse televisioni (RaiUno, RaiTre, Rete4 e La7) hanno dedicato diversi spazi per presentare la tesi illusionistica intorno alla figura di Gustavo Rol.

7 giugno 2003
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Relazione su Gustavo Rol al VIII Convegno Nazionale del CICAP

Il 7 giugno 2003 Mariano Tomatis ha presentato una relazione su Gustavo Rol intitolata "Gustavo Rol, illusionista o sensitivo?". Parte della lunga relazione è stata poi pubblicata sugli atti del VIII Convegno Nazionale del CICAP, ed è disponibile on-line su queste pagine.

7 giugno 2003
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Mariano Tomatis a "Porta a porta"

Il 5 giugno 2003 la trasmissione "Porta a Porta" trasmessa su RaiUno e condotta da Bruno Vespa è stata interamente dedicata alla figura di Gustavo Rol. Per garantire un dibattito a 360° la redazione della trasmissione si è rivolta anche al Centro Studi su Gustavo Rol nella persona di Mariano Tomatis, oltre che al fisico torinese Tullio Regge e al mago Silvan. Gli altri ospiti sono stati Cecilia Gatto Trocchi, Vittorio Messori, Alba Parietti, Monica Mondo, Giuditta Dembech e la maga Ester. Ci rallegriamo di esser stati giudicati da RaiUno un'attendibile fonte di informazioni critiche e costruttive.

13 giugno 2003
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Scrivono di noi...

Sul sito gestito da Franco De Biasi si scrive:

1) Che è una spudorata menzogna continuare a sostenere che nessun prestigiatore ha mai conosciuto Rol;
2) Che è una spudorata menzogna continuare a sostenere che nessun prestigiatore abbia mai assistito agli esperimenti di Rol;
3) Che l'unico prestigiatore che lo ha conosciuto bene propende per l'autenticità di ciò che ha visto;
4) Che il più importante prestigiatore mentalista italiano, Alexander, ha una grande stima per Rol e non si sente di dare alcun giudizio preconfezionato su esperimenti che non ha visto.
Esprimiamo il nostro totale accordo con questi quattro punti:
1) E' verissimo che alcuni prestigiatori hanno conosciuto Rol: Carlo Buffa di Perrero lo ha visto eseguire, ad esempio, il celebre gioco del mazzo strappato che da tempo esegue con successo il prestigiatore americano David Blaine.
2) E' verissimo che alcuni prestigiatori lo hanno visto in azione: è da molto tempo che su questo sito è riportata la testimonianza di Marco Aimone (prestigiatore professionista, membro del direttivo del Circolo Amici della Magia) che ha visto chiaramente il metodo utilizzato da Rol per ottenere il suo effetto. La testimonianza è disponibile qui.
3) E' verissimo che l'unico prestigiatore che lo ha conosciuto bene propende per l'autenticità di ciò che ha visto: se non ci avesse creduto, non avrebbe mai avuto l'opportunità di vedere Rol in azione. Il sillogismo presentato - chi ha visto Rol ha creduto in lui - va ribaltato: solo chi credeva in lui poteva vederlo in azione. Sono innumerevoli le testimonianze di persone escluse dagli esperimenti per aver avanzato ipotesi scomode.
4) Anche noi abbiamo una grande stima per Rol e non ce la sentiamo di dare alcun giudizio preconfezionato su esperimenti che non abbiamo visto: le nostre, infatti, sono esclusivamente ipotesi (e cosa potrebbero essere altrimenti?), e nessuno ha la presunzione di aver stabilito alcuna Verità definitiva. Nonostante questa posizione esplicitamente debole, veniamo accusati di essere "illusionisti in malafede [che] tentano di manipolare la Verità secondo i loro propri interessi".

3 luglio 2003
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Chiesa perplessa a proposito della dottrina di Gustavo Rol

Pubblichiamo su queste pagine una raccolta di perplessità espresse dalla Chiesa Cattolica a proposito della dottrina di Gustavo Rol. Ci rallegriamo, inoltre, di essere stati citati dai salesiani quali fonte più attendibile per un "discernimento laico" della figura di Gustavo Rol.

12 luglio 2003
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Dibattito su Gustavo Rol presso l'associazione Giordano Bruno

Durante il dibattito tenuto il 27 giugno 2003 presso l'Associazione "Giordano Bruno" di Torino moderato dall'avv.Bruno Segre hanno partecipato il dottor Massimo Manca, assegnista di ricerca in Letteratura Cristiana Antica presso l’Università di Torino, e Giuditta Dembech, giornalista e scrittrice.

Alcune delle affermazioni della Dembech meritano, certamente, l'attenzione dello studioso. Innanzitutto ha affermato che più volte Rol le disse:

Una persona su 100 mila è "toccata".
Di queste, una su 100 mila è "illuminata".
Di queste, una su 100 mila è "risvegliata".
Di queste, soltanto una su 100 mila è "sveglia".

Secondo la giornalista, dal calcolo risulterebbe che ci sarebbero cinque persone "sveglie" (una per continente) ogni cento anni. Tra le molte affermazioni da lei fatte, questa è particolarmente semplice da confutare: seguendo alla lettera il calcolo suggerito da Rol, ci sarebbe una persona "sveglia" su cento miliardi di miliardi. Poiché dalla nascita dell'uomo a oggi si calcola che siano vissuti meno di tremila miliardi di individui, l'affermazione della Dembech è chiaramente esagerata.
Nel raccontare della sua esperienza con Rol ha ricordato che, durante la sua prima visita in via Silvio Pellico, Gustavo la ricevette dicendole di correre subito dal dottor Gaito. Preoccupatissimo, telefonò egli stesso a Gaito dicendogli di visitare immediatamente Giuditta. Quando la giornalista raggiunse il medico, costui si stupì della fretta con cui Rol l'aveva mandata da lui: non riscontrava, infatti, alcuna patologia. La stessa Dembech ha confermato di non aver avuto nulla per vent'anni. Dopo la morte di Rol, invece, iniziò ad avere una serie di problemi fisici che - a suo dire - Gustavo avrebbe previsto vent'anni prima, proprio durante il loro primo incontro. L'ingiustificata fretta di Rol non le suggerisce nulla ancora oggi...

Nel corso della stessa serata, tra le altre cose Giuditta Dembech ha spezzato una lancia a favore dei guaritori filippini che operano a mani nude, confermando quanto scriveva sul suo "Torino Città Magica", vol.I (p.231): "Non si è mai riusciti ad appurare se sono dei mistificatori o delle creature diverse: un vero enigma per la medicina. Dicono di operare guidati da spiriti o, comunque, entità disincarnate".

Come ha scritto uno dei partecipanti alla serata:

A che punto è oggi il caso Rol? Beh, diciamo che ci si è creato dietro un discreto magna-magna, con un buon numero di "eredi spirituali" che si delegittimano gli uni con gli altri creando nel complesso un discreto ambientino. Recentemente sono andato a un dibattito sull'argomento e devo dire che è stato estremamente fastidioso: nel corso della serata sono stati distribuiti dei santini del sensitivo, e altre cose imbarazzanti per il relatore (Manca) che non fa il polemista per mestiere ma ha un approccio ragionato ai problemi. La controparte (Dembech) raccontava di Uri Geller e dei servizi segreti, un secondo prima diceva che Rol non toccava le carte e un secondo dopo diceva che le stendeva sul tavolo, metteva in piedi panzane così insostenibili che uno neppure sapeva se fosse il caso di confutarle, buttando dentro dalla teosofia ai guaritori filippini a qualunque altra cosa di fronte a un pubblico che era estremamente portato a credere e che in gran parte era venuto per lei. Sono situazioni in cui è complicato gestire le cose: dall'altra parte possono andare a ruota libera e raccontare qualunque cosa venga loro in mente, con possibilità illimitate; da quest'altra uno dice le cose che sa, che sono limitate. Appena si dice: vabbe', ma questo è una cosa spiegabilissima (posto che Manca aveva l'ulteriore difficoltà di essere un prestigiatore e dunque *non* poteva spiegare), l'altro ti risponde: vabbe', ma io una volta l'ho visto che è salito su un disco volante, ha fatto due volte il giro del palazzo e poi è atterrato con un salto mortale sul divano del salotto. Tu questo lo sai fare e comunque come lo spieghi?). Sono sempre più convinto che partecipare a queste cose non serva a un accidente. Comunque, credo che ogni seria discussione su Rol debba d'ora in poi, per non riscoprire l'acqua calda, partire dalla lettura del libro di Tomatis.

13 luglio 2003
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Rol e macchina del tempo

L'energia mitopoietica dei sostenitori di Rol sta recentemente alimentando una serie di teorie ritenute, praticamente all'unanimità, completamente fasulle e certamente più adatte ad un romanzo di fantascienza che ad un saggio che vorrebbe presentarsi come serio resoconto di fatti realmente accaduti. E' il caso del "Cronovisore", una macchina che la leggenda vuole esser stata costruita da un benedettino, padre Pellegrino Ernetti, per vedere - all'interno di un televisore - il passato. Conclude Renzo Allegri, nel suo ultimo libro (p.130):

Rol, con i suoi "viaggi nel passato", "vedeva" di persona ciò che era accaduto nel passato; Ernetti faceva la stessa esperienza attraverso una macchina, il Cronovisore.
Il giornalista allude a complotti in Vaticano, interventi nel progetto di eminenti fisici, importanti esponenti della NASA, e afferma che la macchina "offriva immagini tridimensionali e faceva sentire le parole, i rumori: ricostruiva la realtà e la offriva proprio come era accaduta". Con l'atteggiamento tipico dei "complottisti", Allegri sostiene che "il papa, i cardinali, gli scienziati, gli uomini politici che videro il Cronovisore in funzione si resero conto della grande pericolosità di quello strumento. Se quella macchina fosse stata divulgata, avrebbe sconvolto l'esistenza dell'intera umanità". La macchina fu, dunque, distrutta.
Al termine di questo racconto, Allegri chiede: "perché non dare un po' di credito alla loro [di Rol e di padre Ernetti] esistenza esemplare e, di riflesso, pensare che forse qualche cosa di concreto avevano intuito e realizzato?".

14 luglio 2003
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Bugie: Rol e De Gaulle

In molte occasioni si afferma che De Gaulle avrebbe detto, riferendosi a Rol: "Quell'uomo legge nel pensiero e non possiamo rischiare che i segreti dello Stato francese vengano a conoscenza di estranei". La frase viene ingenuamente riportata su giornali e riviste, senza che nessuno si sia mai chiesto da dove provenga. In quale documento francese si trova questa affermazione? O, come in molte altre occasioni, è stato Rol a riferirla, senza timore di smentita? Anche della previsione della morte di Mussolini abbiamo soltanto il resoconto di Rol, e non esiste alcun documento ufficiale che la confermi.

Qualsiasi seria ricerca storica si basa su documentazioni molto più solide di quelle presentate dai sostenitori di Rol. In questo caso non esiste alcun documento che dimostri l'origine dell'affermazione attribuita a De Gaulle, con ogni probabilità apocrifa. Per comprendere quanto sia grave presentare la frase in modo acritico, supponiamo che su un altro sito compaia la frase (attribuita a Macario): "Rol mi ha più volte confidato che i suoi poteri sono frutto di un sapiente uso dell'illusionismo". Come si potrebbe dimostrare che Macario non ha mai fatto un'affermazione del genere? Eppure, in mancanza di prove più sicure, le due frasi hanno lo stesso status di fronte allo storico.

15 luglio 2003
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Esopo e l'onere della prova

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il racconto di Esopo intitolato Aner kompastes, "L'atleta spaccone", che mostra quanto sia normale chiedere una prova per affermazioni straordinarie a chi le fa, ma che è in grado soltanto di portare testimoni a riprova d'esse:

Un atleta del pentathlon, continuamente preso in giro dai suoi concittadini per la sua poca efficienza, un giorno decise di andarsene all'estero. Dopo un certo tempo, ritornato in patria, raccontava, vantandosi molto, che aveva primeggiato per imprese sportive anche in altre città, ma che a Rodi aveva spiccato un salto tale, la cui misura nessun vincitore olimpico aveva mai raggiunta; e di ciò affermava che avrebbe potuto esibire per testimoni quelli che ne erano stati spettatori, se mai loro che lo stavano ascoltando si fossero là recati. Ma uno dei presenti, tagliando corto, gli disse: "Amico bello, ma se quello che tu dici è vero, non hai bisogno di testimoni: fa' conto che qui sia Rodi, e qui tu salta!".
La favola mostra che per i fatti la cui dimostrazione è a portata di mano, ogni discorso è superfluo.

16 luglio 2003
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Grazie ad Alexander!

Ringraziamo da queste colonne Elio De Grandi "Alexander" per aver contribuito alla diffusione del primo volume dei Quaderni del Centro Studi su Gustavo Rol presso i circoli magici d'Italia durante il suo tour di conferenze tenuto nei primi mesi del 2003, rinnovando la stima nei suoi confronti anche (e soprattutto) per la sua abilità nel gestire la figura del mentalista, continuamente sospesa tra Realtà e Leggenda... Il Centro Studi su Gustavo Rol ha recuperato un suggestivo articolo nel quale Remo Lugli descrive i poteri psicocinetici ed extrasensoriali dell'amico Elio!

17 luglio 2003
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Strappare un mazzo di carte in due parti

Sul sito su Gustavo Rol gestito da Franco De Biasi viene riportato un intervento di Carlo Buffa di Perrero, il quale racconta di aver assistito - all'età di 17/18 anni - ad un irriproducibile fenomeno di Gustavo Rol, il quale sarebbe stato in grado di spezzare a metà un mazzo di carte su richiesta di Buffa. Sul libro di Maurizio Ternavasio già compariva un racconto di tale episodio, commentato tra l'altro in questo modo:

E' infatti risaputo che, al pari di una risma di carta, non è assolutamente possibile ridurre in tale stato un intero mazzo con un unico movimento, per di più in una frazione di secondo.

A proposito di questo episodio, Dario Villone scrive:

Affrontiamo l'affermazione di Buffa in senso epistemologico stretto. Dire che Rol non ha fatto un trucco, significa avere una conoscenza completa di tutti i trucchi. Questo non è possibile. Per cui l'affermazione di Buffa cade come ramo secco. [...] Come ho scritto da qualche altra parte, nessun testimonianza può avere valore sufficiente per validare un fenomeno paranormale. La testimonianza può valere per fenomeni ordinari. Ma nessun testimone che affermi che un qualcosa fuori dalle leggi della natura è credibile: non ha, per la natura stessa della cosa, sufficiente attendibilità.
Posso credere che un mazzo di carte appaia diviso in due. Ma una spiegazione del tipo "una entità sconosciuta ha operato in modo sconosciuto" non è una spiegazione: equivale a dire che non si ha una dannata idea di come abbia fatto. Ma non siamo in questo caso: di dannate idee di come ha fatto ce n'è un repertorio pieno e tutte valgono molto di più di alcun testimone, senza nemmeno discutere.
Rol era chiaramente disonesto. Mi va a scrivere che nessuno voleva testare i suoi fenomeni. Che bugiardo! Mettiamo che avesse davvero intenzione di fare chiarezza. Apparentemente aveva scoperto che la presenza di prestigiatori inibiva l'accadimento dei fenomeni. Questo è un fatto importante: come l'aveva scoperto? Ne era sicuro? E che cosa ha fatto per investigarlo di più? Per esempio i fenomeni si verificavano lo stesso se Tullio Regge era in una sala a fianco? Oppure se Tullio Regge era presente ma bendato e con le orecchie tappate? Oppure, se prendevamo qualcuno che non inibiva il fenomeno, Fellini per esempio e lo si istruiva su una serie di trucchi da prestigiatore, quando e come le cose cambiavano? E - curiosità - il fatto che i fenomeni fossero inibiti dalla presenza di un prestigiatore, accadeva indipendentemente dal fatto che Rol lo sapesse o meno, ossia se a esempio non gli dicevamo che Fellini aveva fatto una serie di corsi full immersion al Circolo Amici della Magia? I fenomeni si verificavano lo stesso in una stanza più grande? A Rol non interessava investigare, stava mentendo. Quindi l'argomento Rol è da liquidare in unattimo.

Diverse considerazioni si possono fare a proposito dell'episodio in questione:

1) Se è autentico, è la prova che Rol poteva eseguire a comando i suoi fenomeni, perché fu Buffa a decidere cosa dovesse succedere alle carte. Perché, allora, affermò tutta la vita di dover agire di impulso? Perché, dunque, non eseguì questo esperimento di fronte al controllo di un qualsiasi parapsicologo, il quale controllasse il mazzo prima dell'inizio dell'esperimento, dimostrando una volta per tutte l'autenticità dei suoi poteri, l'esistenza dello spirito, la presenza di Dio e quant'altro? Domande che, come al solito, svelano in tutta la sua drammaticità l'enorme carenza teorica dietro i presunti fenomeni rolliani.

2) Sappiamo che in molte altre occasioni Rol "ruppe" delle carte da gioco, ma ogni volta la decisione di cosa fare alle carte fu imposta - in modo molto maldestro - da Gustavo stesso. L'8 giugno 1977 Rol, in casa Visca, chiede ad Else Lugli di dire tutti i verbi che le vengono in mente. Else elenca: "procedere, scrivere, parlare, guardare, ascoltare, dipingere, comunicare, portare, toccare, mangiare, divinare, leggere". Rol, che evidentemente sa già che dovrà rompere una carta, fa scegliere alcuni dei verbi (i presenti nominano "scrivere, ascoltare, comunicare, toccare"), e a questo punto - con tipica tecnica da prestigiatore - decide di eliminare i verbi scelti. Ne fa scegliere altri, finché - dopo una serie di scarti - si arriva al verbo "leggere". A questo punto Rol estrae dalla parola le uniche due lettere che compaiono una sola volta (L ed R) e chiede ad Else di dire due verbi che iniziano per L ed R. Applicando alla lettera la forzatura psicologica dei prestigiatori, Rol fa eliminare il verbo che non vuole far uscire e sceglie dunque "rompere". A questo punto Rol vuole che i presenti nominino le carte. Chiede dunque: "Bisogna che rompiamo qualcosa. Ma che cosa?". Alfredo Gaito dice che si può rompere l'incantesimo; non si tratta, però, della parola giusta. Rol, dunque, deve fare ancora qualche "stranezza", e chiedere ai presenti di nominare un numero. Viene nominato il "tre" (non sappiamo insieme a quanti altri numeri), al che Rol estrae la terza lettera della parola "Incantesimo" e nomina la "C". Ma i presenti ancora non pronunciano la parola magica... Al che Rol estrae una carta da gioco e la fa infilare nel mazzo. A Nuccia Visca, però, non viene in mente di nominare le carte da gioco, e dice dunque: "Della carta...". Ancora non è quel che Rol vuol sentirsi dire. E' Alfredo Gaito a capire finalmente quale parola Rol si aspettasse: "Una carta da gioco". A questo punto, dimenticandosi completamente della carta da gioco mostrata poco prima - per aiutare i presenti nella scelta - ne afferra con le sue mani un'altra che non mostra affatto, facendo attenzione a che nessuno ne scorga il dorso (tutti potrebbero accorgersi che è già bucherellata e pronta per lo strappo). Dopo alcuni istanti di sforzo, materialmente strappa la carta estraendo una specie di francobollo dal centro della stessa.

Questo racconto dimostra che:

a. Quelle che vengono definite scelte "libere" sono in realtà pilotate dall'inizio alla fine verso l'obiettivo predefinito.
b. Rol utilizza la tipica tecnica di mostrare una carta da gioco per suggerire ai presenti di nominare la carta. Non c'è altro motivo di estrarre una carta e metterla nel mazzo, quando poi la carta viene del tutto dimenticata.
c. A differenza di quanto viene affermato di continuo (ancora in molti articoli usciti in questi mesi) Rol tocca le carte in maniera sfacciata, e per diverso tempo, strappando materialmente il centro di una di queste.
d. Rol è costretto a nascondere il dorso della carta (scrive Lugli: "Rapidamente afferra da un mazzo che è davanti ad Else una carta, lasciandola coperta. La stringe fortemente tra le dita..."), assumendo così un atteggiamento coerente con una sola ipotesi: che la carta fosse già pronta all'inizio dell'esperimento.
Non scorgere l'uso di tecniche da prestigiatore in questo esperimento significa chiudere gli occhi di fronte all'evidenza.

3) E' difficilissimo per chiunque ricordare con precisione la sequenza di una serie di avvenimenti dei quali non si conosce in anticipo la successione, ancor più se osservati diverse decine di anni prima. Quanti sarebbero in grado di ricostruire con la precisione di Buffa un episodio visto a 17 anni del quale non si è capito il modus operandi? Buffa ammette, infatti, di non aver visto alcun trucco, dunque di ignorare del tutto il metodo di esecuzione (paranormale o normale che sia).

4) Leggendo la descrizione data da Buffa, è evidente che il mazzo non fu controllato prima dell'inizio dell'esperimento. Se il mazzo fosse già stato strappato, sarebbe stato sufficiente per Rol seguire la complessa scelta citata al punto 2 per creare un miracolo che probabilmente sarebbe stato riportato con le stesse parole di Buffa. Già Paola Giovetti nel 2002 ricordò distintamente di aver scelto, su invito di Rol, il pittore Picasso perché si chiamava Paolo come lei. In realtà nel 1983 aveva ammesso che in realtà il nome di Picasso era venuto fuori dopo una serie di stranissime manipolazioni enigmistiche, quasi identiche a quelle citate sempre al punto 2 (si veda Le testimonianze).

5) La considerazione che Buffa fa, per cui sarebbe impossibile strappare a metà un mazzo di carte con un solo movimento, non ha alcun fondamento: il fenomeno è ripetibile da chiunque, anche privo di una forza sovraumana. Il trucco è svelato in un divertentissimo (e rarissimo) volumetto - nel quale addirittura è descritto lo strappo di una guida telefonica (!). Il capitolo in questione si intitola proprio "How To Tear A Deck of Cards in Half". Per gli appassionati di libri di antiquariato, segnaliamo il titolo del libretto:

Ottley R. Coulter, How To Perform Strong Man Stunts, Padell Book co., New York, 1952.



E' molto difficile che chiunque, all'età di 17 anni, possa esser stato a conoscenza di questa segretissima tecnica, utilizzata oggi con grande successo dal prestigiatore americano David Blaine nel DVD "Mystifier" (2000) al minuto 63.

Purtroppo questi dubbi non sfiorano minimamente chi ripone nelle testimonianze - e solo in queste, perché non è rimasto altro - la fede nell'autenticità della fenomenologia rolliana. Nonostante i punti citati sollevino grandi perplessità sull'autenticità di quanto Rol produsse in quell'occasione, il racconto di Buffa è stato riportato in modo assolutamente acritico da Maurizio Ternavasio, il quale non ha consultato alcun altro prestigiatore per venire a conoscenza delle ipotesi "alternative" in grado di spiegare il fenomeno nel modo più semplice e probabile, ed è a tutt'oggi presentato da Franco De Biasi come una delle prove supreme della genuinità dei poteri di Rol. In altra sede si insinua che il fenomeno descritto da Buffa non sarebbe mai stato affrontato per una presunta mala fede da parte dei curatori di questo sito. A questo proposito, Tomatis è stato addirittura attaccato pubblicamente da Buffa con un termine che viene sapientemente censurato sul sito di Franco De Biasi. Inutile aggiungere che quest'analisi, svolta secondo i canoni che guidano una qualunque ricerca storica che voglia definirsi seria e documentata, getta una luce ben diversa su eventi interpretati in modo scorretto per la carenza di dati.
Nella sua relazione pubblica presso la Galleria d'Arte Moderna, Buffa ha affermato che nessuno ha il diritto di ipotizzare l'esistenza di un trucco nell'esibizione da lui citata. A questo proposito ricordiamo ancora una volta che non è affatto umiliante scoprirsi incantati di fronte ad un fenomeno ignoto, ottenuto con mezzi che ci sono sconosciuti, né che questi mezzi siano paranormali, né che siano "normali". Riteniamo che la stima nei confronti di Buffa non possa essere in alcun modo lesa dal pensiero che, all'età di 17/18 anni, abbia assistito ad un fenomeno per lui inspiegabile, ma certamente ricco di suggestione e fascino.
Questa analisi, ed è doveroso ricordarlo ancora una volta, non è affatto mirata a dimostrare che Rol abbia utilizzato un trucco - perché tale dimostrazione è impossibile - bensì a mettere in luce gli enormi spiragli di dubbio che solleva un racconto, certamente fatto in buona fede, come quello di Buffa. E' inoltre necessario ricordare un'altra impossibilità: quella, da parte di Buffa, di dimostrare l'assenza di trucco nell'esibizione di Rol.

17 luglio 2003
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Rol a "Uno Mattina"

Durante "Uno Mattina" del 20 luglio si è parlato di Gustavo Rol. Una giornalista, che ha detto di conoscere molto bene Giuditta Miscioscia, ha riportato un'esperienza vissuta da quest'ultima insieme a Gustavo Rol. Crediamo che sia sufficiente riportarla senza aggiungere alcun commento: sarebbe un insulto all'intelligenza del lettore suggerire un'intepretazione della testimonianza.
Giuditta Miscioscia si sarebbe trovata a casa di Rol, al quale fu chiesto se sul soffitto si trovasse della polvere. A questo punto Rol, esattamente come accade nel film di Mary Poppins, fece sì che il tavolo e le sedie si sollevassero in volo con tutti i presenti che, fluttuando per aria, raggiunsero il soffitto e verificarono toccando con mano. Nel racconto della giornalista viene esplicitamente citato il film Disney.

20 luglio 2003
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Conferenza su Rol ad Experimenta03

La XVII edizione di Experimenta - uno degli eventi scientifico-interattivi più prestigiosi del panorama italiano - ha ospitato, nell'ambito di una serie di conferenze dedicate al mondo dell'occulto, una conferenza di Mariano Tomatis dal titolo "Gustavo Rol: sensitivo o prestigiatore?". L'intervento, tenuto la sera del 17 luglio 2003, è stato introdotto da Pino Zappalà, responsabile di Extramuseum, ed è stato seguito da una conferenza di Marco Morocutti dedicata alla psicofonia. La conferenza di Tomatis ha dato ampio spazio ai presenti, che sono stati coinvolti - nel segno del titolo della manifestazione, "A te gli occhi" - in una serie di riflessioni sui fenomeni rolliani. Più volte il pubblico è stato messo di fronte alle interpretazioni opposte date dello stesso fenomeno (quella normale e quella paranormale) ed ognuno ha così potuto decidere da sé quale delle due fosse più probabile. L'intervento si è dunque differenziato dall'approccio tipico degli studi rolliani, che tendono ad offrire ai lettori una serie di eventi del tutto slegati l'uno dall'altro, non inquadrati in alcuno schema teorico verosimile. Invece di chiedere ai presenti di "credere", Tomatis ha invitato tutti a "ragionare" e infine a "scegliere" senza alcuna forzatura tra i vari scenari proposti.
La manifestazione era patrocinata, tra gli altri, dalla Regione Piemonte, dal Comune di Torino. Per maggiori informazioni sulle prossime conferenze è possibile consultare il sito di Experimenta: http://www.experimenta.to.it.


17 luglio 2003
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Trovate gli anagrammi!

Dalle pagine di ttL del 26 luglio 2003 (inserto del sabato di La Stampa) il celebre enigmista Ennio Peres ha espresso la sua opinione su Gustavo Rol in modo molto chiaro:

Circa un mese fa, è stato celebrato il centenario della nascita di Gustavo Adolfo Rol, il celebre sensitivo torinese. Anche La Stampa ha dedicato ampio risalto all'evento (20 giugno 2003, pag. 13). Consapevole di sollevare un coro di indignazione, non posso fare a meno di affermare che, a mio avviso, Rol non era affatto dotato di poteri paranormali.
L'articolo invitava, tra l'altro, i lettori a trovare nel testo una serie di anagrammi di "Gustavo Adolfo Rol" nascosti tra una frase e l'altra. L'articolo è disponibile nella sezione enigmistica di questo sito.

26 luglio 2003
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Gustavo Rol sulla newsletter americana "Swift"

Il prestigiatore americano James Randi ha dedicato uno spazio all'interno di "Swift" all'indagine di Mariano Tomatis su Gustavo Rol nella newsletter del 27 luglio 2003:

A few weeks ago, the city of Turin, Italy, celebrated the 100th anniversary of the birth of a man who styled himself, "the most famous psychic in the world," Gustav Adolfo Rol, the son of a grand banker of Turin, who died in 1994 at age 91. He had a bald head and dark, sunken, penetrating eyes, looking as if he'd stepped from an Edgar Allan Poe story, and lived in an ancient home among crystal chandeliers, neo-classical nudes, and heavy imperial-style furniture after retiring from banking at 34 to become a "psychic." He had a law degree from Turin University, one in economics from London and a third in biology from Paris, but he was no lawyer, economist or biologist. He was a seer, a wizard, a world-class paranormalist, or a world-class fraud; take your pick.
As with so many others of his kind, Cagliostro, Uri Geller, Simon Magus, and others, his feats were attested to by hundreds of devotees, who swore that among other wonders, he passed through closed doors and walls, could read any book in a library without removing it from the shelf, and read people's minds. "He is in Turin," read a newspaper headline in the 1970s, "but people take pictures of him in New York." What's interesting to me is that he never allowed a professional magician to witness his feats, and he never let them be filmed. Italian conjuror Mariano Tomatis opined, "All of his 'phenomena' can be reproduced using the techniques of the illusionists." I agree; it's all old stuff.

Rol created a whole charismatic atmosphere around himself - what a surprise! - that convinced followers he'd been hobnobbing with persons he probably never even met. He said that Benito Mussolini met him secretly during visits to Turin, that famed film director Federico Fellini called him "the most disconcerting man I ever met," and that French President Charles De Gaulle would have nothing to do with him because, he said, "That man reads minds. We cannot risk French state secrets becoming known to foreigners." Somehow I feel that at least one spirit hovers here: the spirit of hyperbole.

Doesn't Turin have more important persons to recognize...?

Tratto da: http://www.randi.org/jr/062703.html

1° agosto 2003
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Decostruzione, non distruzione

Dal momento che da diverse parti si è parlato - a proposito dell'approccio di questo sito - di un presunto progetto di "distruzione" del mito di Rol, ci teniamo a precisare che in queste pagine il personaggio di Gustavo Rol non viene "distrutto" bensì "decostruito", essendo in questo caso la decostruzione quel processo di analisi di un fenomeno mirato a comprendere i meccanismi che gli consentono di creare meraviglia o emozione, processo seguito da anni senza alcun intento denigratorio verso le opere poetiche, pittoriche e cinematografiche di artisti di ogni tempo ed epoca.

1° agosto 2003
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Gustavo Rol e la prassi della Chiesa

Secondo la prassi abituale della Chiesa la tesi spiritica è l'ultima che si deve prendere in considerazione, e solo quando tutte le altre si sono dimostrate inapplicabili. Per "prassi della Chiesa" si fa riferimento alle righe dell'Enciclopedia Cattolica dei primi anni cinquanta, voce "Fede", p. 1092, paragrafo "Diritti e doveri della ragione di fronte alla fede":

Alla base di tutto l' apparato apologetico, filosofico - storico, della teologia cattolica e dell'estrema prudenza con la quale la Chiesa procede nell'accertamento di qualunque manifestazione soprannaturale di Dio, sta il principio: factum supernaturale non praesumitur sed probandum est [la soprannaturalità deve essere provata] Contravvenire a questo principio è peccare contro la fede per eccesso, e significa aprir la porta a tutte le superstizioni.
;1° agosto 2003;E' uscito il primo libro critico sui fenomeni di Rol
Nel centenario della nascita di Gustavo Adolfo Rol, esce per l'editrice Avverbi di Roma il libro di Mariano Tomatis ROL: Realtà O Leggenda?, il primo ad affrontare in maniera critica i "fenomeni" del celebre sensitivo torinese. Nelle sue pagine, l¹intera casistica "paranormale" realizzata da Rol viene sottoposta all'analisi critica e artistica di un illusionista. Con un approccio a tutto tondo, l'autore analizza fenomeni, psicologia, stile comunicativo, ambiente e tecniche di un artista che ha saputo creare, agli occhi del suo pubblico, la più accurata e precisa illusione del paranormale. Attraverso lo studio dell'intera bibliografia rolliana e di inedite testimonianze di chi l'ha conosciuto, l'autore fa emergere il lato più umano e curioso di Rol, proponendo così una soluzione a quello che molti definiscono "l'enigma più sconcertante del XX secolo".
Mariano Tomatis, ROL: Realtà O Leggenda?, Editrice Avverbi, 2003, p. 208, € 14,00.

30 settembre 2003
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Cecilia Gatto Trocchi su "Vita Pastorale" a proposito di Rol

Sul periodico cattolico "Vita pastorale", periodico della casa editrice di "Famiglia Cristiana", "Jesus" e "Il Giornalino", compare un articolo di Cecilia Gatto Trocchi, così introdotto:

A distanza di cento anni dalla nascita del teosofo torinese, ritornano alla ribalta i suoi presunti miracoli. Scoperto da Piero Angela, si rifiutò però di sottoporre a verifiche sperimentali i suoi poteri, che qualunque bravo prestigiatore è in grado di riproporre. Attorno a lui si ritrovano tutti gli elementi della teosofia di origine neoplatonica confluiti nella New Age.

30 settembre 2003
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"Enigmi della storia" su Gustavo Rol

E' in libreria il nuovo libro di Massimo Polidoro: "Gli enigmi della storia. Un'indagine storica e scientifica da Stonehenge al Santo Graal" (Edizioni Piemme). Un capitolo, scritto da Mariano Tomatis, è dedicato alla figura di Gustavo Rol (Una serata magica in casa Rol):

Abbiamo lasciato alle nostre spalle il Castello del Valentino, e là, dietro l’angolo, troveremo il portone. Via Silvio Pellico 31. Sul citofono, il numero cinque. Pochi passanti distratti, qualche lenta automobile e un lungo viale alberato: siamo arrivati. Il cielo torinese è ormai buio, e ci guardiamo per qualche istante prima di suonare il campanello. Appena qualche involontario sbuffo di fumo dalla bocca – fa’ molto freddo – e uno di noi rompe gli indugi. Il portone viene aperto, e noi ci incamminiamo su per le scale dell’elegante palazzina che si affaccia su corso Massimo d’Azeglio, a due passi dal fiume Po. L’indugio non si ripete una volta giunti al quarto piano: la porta è già aperta. La prima impressione è di incanto...
Come ha scritto Tiziano Sclavi, creatore di Dylan Dog “Da grande divulgatore, Polidoro racconta, in modo avvincente e pieno di suspence, cinque grandi enigmi della storia… per poi demolirli senza pietà, rivelando, spesso con particolari inediti e spiegazioni logiche e scientifiche non meno affascinanti delle ipotesi fantastiche, le fandonie, le distorsioni storiche e perfino le vere e proprie truffe che stanno dietro quei presunti miti”.

30 settembre 2003
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Walter Rolfo a "Cominciamo bene" su Gustavo Rol

Il prestigiatore torinese Walter Rolfo ha partecipato alla trasmissione "Cominciamo bene", condotta da Corrado Augias, durante la quale si è parlato di Gustavo Rol. Rolfo ha presentato tre esperimenti di sensitività talmente eccezionali che Augias ha dovuto ammettere la loro assoluta somiglianza con gli esperimenti di Gustavo Rol. Ha fatto mentalmente scegliere una carta ad Augias e al dottor Piergiorgio Manera (donna di cuori) e nonostante prima della conclusione Augias abbia voluto cambiare carta (re di cuori), da un mazzo di carte che non aveva mai toccato è stata estratta una sola carta voltata al contrario rispetto a tutte le altre: era il re di cuori! Poco dopo Rolfo ha trasformato nelle mani di Augias un nove di cuori in donna di picche.

Il pubblico in sala è stato invitato ad esprimere il suo parere sull'autenticità dei poteri di Rol, e oltre la metà si sono espressi in modo negativo.

Nel corso del racconto di un esperimento, il dottor Piergiorgio Manera ha ricordato di quella volta che le 14 carte di cuori sono comparse in un mazzetto. Il numero è forse un po' eccessivo, dal momento che le carte da cuori sono in genere 13...

Augias ha ricordato, in apertura, che Rol era un ottimo prestigiatore da giovane.

Durante la trasmissione è stata trasmessa la voce di Rol che parlava del valore immenso della superstizione e di un presunto triangolo magico... Concetti che, è risaputo, non hanno molto a che fare con l'ortodossia cristiana...

Come riassume bene uno spettatore:

Ho visto e registrato la trasmissione. Ottima: prima ha parlato un amico estimatore di Rol che ha affermato che Rol faceva cose strabilianti che non potevano essere spigate senza ricorrere a poteri paranormali. Poi è arrivato un prestigiatore che ha fatto un paio di trucchi e Augias ha chiesto all'amico di Rol se sapeva spiegarsi come poteva fare. No naturalmente. Fine della trasmissione!
Geniale.

30 settembre 2003
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E' uscito il secondo quaderno del Centro Studi su Gustavo Rol

Il secondo quaderno del C.S.G.R. è interamente dedicato alla materializzazione delle scritte a matita, e contiene, tra le altre cose, la traduzione italiana del primo capitolo del libro di Tony Corinda "13 Steps To Mentalism", la traduzione italiana di un capitolo del libro di Uriah Fuller "Further Confessions of a Psychic", una routine per far apparire messaggi segreti sulle lavagnette (THE VOLTA MASTER SLATE MYSTERY), il "Thumb Fun" di Larry Becker, le istruzioni di un gioco che Theodore Annemann vendeva ad un dollaro nel 1928, moltissimi aneddoti su Claude Alexander e Annemann, articoli ormai introvabili che attestano la sensitività di Elio "Alexander" Degrandi (che - come Rol - fu in grado di prevedere l'uscita di un numero al casinò di Campione d'Italia), un'esclusiva intervista allo stesso Alexander sulla scrittura segreta e il suo rapporto con Gustavo Rol e una miriade di idee e suggerimenti per materializzare scritte sui muri, sui tovaglioli, all'interno di un'automobile, su una cartina geografica, ecc...
Un grazie di cuore ad Elio (Alexander) per la disponibilità e la stima dimostrata verso l'approccio "artistico" di queste pagine.

2 ottobre 2003
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Le bugie di Fellini

Nel mondo dell'arte, tutti conoscono l'energia affabulatoria di Federico Fellini; chi la ignora del tutto sono i sostenitori di Gustavo Rol, che invece di riconoscere nelle "bugie" del regista elementi della sua straordinaria poliedricità artistica, vi leggono resoconti precisi di fenomeni paranormali. In un'intervista concessa al quotidiano Repubblica (pubblicata il 3 agosto 2003), Paolo Villaggio racconta alla giornalista Leonetta Bentivoglio:
Federico Fellini aveva amici? «Macché, diceva troppe bugie. Seduceva regalando menzogne. Però era caldo, fintamente accogliente. Una cuccia di finzioni. Usava vezzeggiativi per tutti. Paolo, Paolino, Paolettino. Diminuiva persino i diminutivi. Esageratamente affettuoso. Un po' perché si sforzava di mostrarsi umile, visto che era un monumento, il che lo imbarazzava, e simulare affetti eccessivi gli pareva un antidoto al disagio. Un po' perché era perseguitato dal bisogno di farsi amare. Dunque mentiva. Diceva: costui lo detesto, per poi fargli feste inaudite quando lo incontrava. Poteva farmi piangere fino allo scioglimento. Quando facemmo La voce della luna mi emozionai più volte in modo devastante. [...] A renderlo attraente c'era quella certa fragilità da baro». In che cosa barava? «Aveva il sospetto di giocare una partita truccata. Sai il mio timore?, mi diceva. Che si accorgano della mia mediocrità. Cosa che può accadere solo alle persone straordinarie. [...] Reagiva attaccandosi a persone con tre requisiti: bisognava somigliargli un po', non essere troppo prevedibili e schematici e saper ascoltare le sue balle. Come tutti i grandi raccontatori, era un immenso ballista». [...] Di cosa gli piaceva parlare? «Di tutto. Era lampeggiante. Con lui non c' era un attimo di noia. Adorava le storie di magia. Era attratto da agopunturisti, stregoni, linfodrenaggi. Era fissato col mago Gustavo Rol, e quando ne raccontava i prodigi si capiva che li stava inventando». [...] Credeva in Dio? «Naturalmente no. Chi mai potrebbe? Però era ossessionato dall'aldilà. Si sa che la religione cattolica è spaventosamente vaga sull' argomento. A parte Dante, nessuno che si sia preso la briga di spiegarci il paradiso. E per di più il cattolicesimo ti prende in giro: adesso sei infelice, ma dopo la morte vedrai che goduria! Il buddismo e l' induismo, col nirvana e le reincarnazioni, hanno risolto il problema. Per non parlare di quelli della striscia di Gaza con la cintura piena di esplosivo: nell'oltretomba li attendono fontane di vino e ragazze stupende». [...]

3 novembre 2003
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Nuovo libro su Rol di Maurizio Ternavasio

E' appena uscito un nuovo libro dedicato a molte testimonianze relative ai fenomeni di Gustavo Rol; l'autore è Maurizio Ternavasio: Esperimenti e Testimonianze, L'Età dell'Acquario, 2003.
Nel recensirlo, Franco De Biasi, uno dei maggiori contestatori insieme a Giuditta Dembech della tesi illusionistica, dice trattarsi di "un sonoro calcio in faccia a tutti gli scettici". Non è la prima volta che manifesta così violentemente il suo livore nei confronti dell'approccio artistico proposto in queste pagine. De Biasi si definisce, poi, lo scopritore di una malattia molto insidiosa:
Riteniamo inoltre che coloro che si dichiarano atei così come gli scettici ad oltranza siano affetti da "menomazione percettiva", una malattia da noi scoperta... e che ci pare sempre più diffusa in questa epoca decadente.
Oltre a definire menomato chi la pensa diversamente da lui, ama attribuire ironici nomignoli a tutti quelli che non condividono la sua fede in Rol. Tullio Regge, ad esempio, diventa "Tullio Simplicio", Cecilia Gatto Trocchi gli ricordava (in un passaggio recentemente censurato) una "gallina urlante" e Piero Angela diventa "Pierino".
Sul suo sito è, poi, pubblicata una vignetta satirica - che siamo lieti di riproporre in questa sede:



L'evidente divario tra lo stile di De Biasi, che fonda la sua crociata su attacchi personali e vignette satiriche, e la serietà documentale, filologica e bibliografica di queste pagine ci impedisce di metterci sul suo stesso piano, parlando di "calci in faccia" ai sostenitori di Rol, ritraendoli come simpatiche scimmiette del Circo Togni o minacciandoli di ritorsioni divine (a proposito degli scettici, scrive "Il giorno in cui sorgerà l'ora... saranno in preda alla disperazione"). Al contrario, invitiamo tutti coloro che sono interessati alla verità storica a tener nota del calendario; tempo fa, Di Biase affermava che molto presto gli scettici si sarebbero dovuti ricredere, e che ci sarebbero state prove inconfutabili che stavano sbagliando (nel 2000 aveva fondato un'associazione scientifica che ha già chiuso i battenti). Siamo in trepidante attesa. Auguriamoci che non ci stia prendendo in giro.

10 novembre 2003
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Clamoroso! "Rol era un prestigiatore al 5%"

Franco De Biasi ammette in un suo articolo che Gustavo Rol fece alcuni giochi di prestigio durante la sua vita, ma aggiunge che questo non fa di lui un prestigiatore. Con questa affermazione De Biasi conferma esattamente la posizione espressa in queste pagine, nelle quali da tempo si citano innumerevoli trucchi utilizzati da Rol per stupire il suo pubblico. Ribadiamo (poiché l'articolista su citato seguita a non capirlo) che nessuno può affermare che Rol facesse "soltanto" giochi di prestigio; ciò che si può affermare è che in molte occasioni lo fece e soprattutto non dimostrò mai definitivamente di essere in grado di ottenere gli stessi effetti senza far uso di trucchi. In caso contrario, la scienza ne sarebbe stata rivoluzionata così come avvenne ai tempi di Galileo, Newton ed Einstein. Naturalmente sulla frequenza con cui Rol si servì di giochi di prestigio per ottenere i suoi effetti si può discutere. Secondo De Biasi ciò avveniva nel 5% delle volte. Questo dato riflette il numero di effetti per cui lui ha capito il trucco! In queste pagine, invece, l'apporto culturale e artistico degli illusionisti consente di spingere tale percentuale a valori molto più alti.
Il brano di De Biasi è un condensato di macroscopici errori logici, tali da produrre una serie di commenti cui rimandiamo volentieri.

16 novembre 2003
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Si parla di Rol tra cerimonie New Age, settimo senso e angeli

La Casa Editrice Edizioni Mediterranee promuove i cinque giorni della ricerca psichica sul tema "L'uomo e il mistero" a Riccione dal 27 aprile al 2 maggio, presso il Centro Internazionale Congressi "Le Conchiglie" Viale G. D'Annunzio, 227 Riccione. Nel corso del convegno, Franco De Biasi presenterà un intervento dal titolo "Gustavo Rol: un Uomo di Luce del XX secolo".
Meritano una segnalazione i titoli di alcuni altri interventi che si affiancano a quello su Gustavo Rol: "Risvegliare la coscienza globale", "Gli angeli e il compito della nostra vita", "Medicina del futuro e settimo senso", "Numerologia medicale". Il tutto si svolgerà in contemporanea ad una cerimonia di creazione di un mandala di sabbia.
La domanda che nasce spontanea è, naturalmente, cos'abbia a che fare Gustavo Rol con i tanti speculatori dell'occulto che propongono costosi consulti con sensitivi e rituali del tutto estranei al pensiero filosofico di Rol.

30 aprile 2004
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Nuovo articolo di Andrea Ferrero

L'ing. Andrea Ferrero ha scritto un articolo, pubblicato su "Scienza&Paranormale", nel quale commenta le recenti affermazioni di Franco De Biasi a proposito della percentuale di trucchi utilizzati da Gustavo Rol durante le sue esibizioni. La linea seguita da Ferrero è precisa:
De Biasi e gli altri sostenitori della paranormalità di Rol giudicano insignificanti [i] legami con l’illusionismo e credono fermamente alla loro tesi. È un atteggiamento legittimo e che rispettiamo pienamente; per chi non vuole rimettersi a un atto di fede, tuttavia, tutti questi indizi e l’ultima ammissione di De Biasi contribuiscono a rafforzare un’ipotesi diversa...

30 aprile 2004
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Che cosa c'entra la neuroteologia con Rol?

Come già previsto su queste pagine, la totale assenza di prove a favore della paranormalità di quanto faceva Gustavo Rol, il suo rifiuto a farsi esaminare e l'impossibilità di dimostrare alcuna delle sue facoltà hanno fatto sì che alcuni suoi sostenitori "virassero" in contesti religiosi. Lo stesso atteggiamento è riconoscibile in tanti medium, fattucchieri e cartomanti, che per evitare controlli delle loro (inesistenti) capacità, hanno "virato" su una magia cerimoniale i cui (presunti) effetti sfuggono del tutto dal controllo scientifico e giudiziario.
Franco De Biasi ha infatti segnalato sul suo sito dedicato a Gustavo Rol la nascita di un "Libro di Libri atto a dimostrare che l'essenza di tutte le religioni è identica, e che questa essenza è eminentemente scientifica". Qui, Rol è accostato a grandi personalità della spiritualità occidentale e orientale.
Non mancano esternazioni pessimistiche ("In un'epoca come quella attuale di grande ignoranza metafisica, di scetticismo e di fondamentalismo..."), e gli autori ritengono (con una sicurezza di sé che fa invidia) di poter dare "una prima risposta ai molti interrogativi che la società moderna si pone continuamente".
Il tentativo, storicamente sempre fallito e per questo rifiutato da tutte le maggiori religioni (che invece accettano una "sana" collaborazione tra Fede e Scienza), è quello di dare un fondamento scientifico al messaggio presentato, e il nome stesso del corpus filosofico/religioso, "neuroteologia", vorrebbe richiamarsi ad una dottrina pseudoscientifica che, con interpretazioni forzate, cerca di "leggere" in chiave religiosa alcuni esperimenti di neurologia. Come scrive Massimo Pigliucci, infatti, nonostante il nome "non si tratta affatto di teologia. La teologia è lo studio degli attributi di Dio, mentre lo studio neurologico di quanto accade al cervello durante le esperienze mistiche non può dirci nulla su Dio perché siamo in grado soltanto di misurare schemi neurali e concludere che sta succedendo qualcosa all'interno dei cervelli dei soggetti analizzati, il che - sfortunatamente - non implica alcuna correlazione (né la esclude) tra questi schemi e una qualsiasi realtà esterna. Dunque la neuroteologia non ha nulla a che fare con lo studio di Dio.". L'articolo di Pigliucci è disponibile nella traduzione italiana qui: http://www.marianotomatis.it/index.php?id=17&r=1.
Sul fatto che sia auspicabile separare scienza e religione, si veda l'articolo sull'Associazione Scientifica Gustavo Rol e l'Enciclica "Fides et Ratio", in cui viene messo in luce l'intenso lavoro di Sant'Alberto Magno e san Tommaso, che pur mantenendo un legame organico tra la teologia e la filosofia, furono i primi a riconoscere la necessaria autonomia di cui la filosofia e le scienze avevano bisogno, per applicarsi efficacemente ai rispettivi campi di ricerca.

2 settembre 2004
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Come verificare le fonti

Recentemente Franco De Biasi si è lamentato del fatto che spesso vengono citati brani da lui pubblicati sul suo sito dedicato al cugino Gustavo.
Scrive: "le citazioni o non sono corrette, oppure sono parziali, tali che alcuni concetti da noi espressi in queste pagine non vengono proposti completi". Dal momento che spesso le sue affermazioni sono violenti attacchi a quelli che chiama "scettici", dopo qualche tempo dalla pubblicazione le rimuove dal suo sito, chiedendoci di dimostrare che le ha mai scritte. Suggerisce infatti di confidare soltanto delle citazioni che riportano l'URL corretto ("Desideriamo quindi avvisare i lettori di verificare direttamente su questo sito quanto ci viene attribuito e di rigettare tutto quanto proposto da terzi che non abbia il riferimento bibliografico preciso, che in ambito elettronico è costituito dall'URL - l'indirizzo dove si trova la pagina citata"). I lettori, che non sono stupidi, sanno perfettamente che un insulto può essere pubblicato, venir citato e in seguito rimosso. Quello che evidentemente Franco De Biasi non sa è che esiste il sito www.archive.org che tiene traccia di quanto è stato pubblicato in passato. Cliccando qui ad esempio, si può leggere un violento attacco alla Chiesa Cattolica e alla Scienza e una calunnia prontamente rimossa (a proposito del Convegno Nazionale del CICAP afferma a proposito di Rol: "gli hanno solo dato dell'impostore e dell'imbroglione"; per verificare se è vero, è possibile leggere il testo dell'intervento tenuto in quell'occasione, in cui mai a Rol sono stati attribuiti epiteti del genere).
Siamo certi che i lettori sono abbastanza smaliziati per non lasciarsi convincere da chi, non avendo alcuna prova delle facoltà paranormali di Rol, si rifugia in religioni private, auspicando "calci in faccia agli scettici" (simbolici, ovviamente!), prendendosi gioco della gente con soprannomi infantili (Tullio Regge diventa "Tullio Simplicio") e attribuendo un handicap a chi ha idee diverse dalle sue, battezzando questa nuova malattia creata ad arte "menomazione percettiva" - i cui malati verrebbero definiti "percettivamente ingessati"
Per noi la religione e la spiritualità sono cose serie che non hanno nulla da spartire con atteggiamenti così scorretti e irresponsabili, e siamo certi che lo strumento offerto da www.archive.org farà riflettere seriamente i responsabili del sito citato, soprattutto nella prospettiva di non ripetere i comportamenti scorretti tenuti in passato.

8 novembre 2004
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Un vomito da 8200 euro

Sul sito di aste online Ebay - all'indirizzo temporaneamente visibile http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewIt...4956259763&rd=1 - è stato recentemente messo in vendita un orologio che sarebbe stato "vomitato" da Gustavo Rol durante una seduta spiritica. Eccone la presentazione:
Sono in possesso di una rarità, UN OROLOGINO MOLTO ANTICO vomitata dal famosissimo GUSTAVO ROL (chi lo ha sentito nominare sa bene chi intendo) durante una delle sue innumerevoli sedute che faceva o a casa sua o dove veniva invitato, notare bene che tra i suoi cari amici c’era anche Federico Fellini e mia zia che meno famosa era tra le sue migliori amiche, fu in una di quelle sedute che lui vomitò questa medaglia per mia zia letteralmente assalita dai debiti, lui comunque gliela diede dicendole che però la sua fortuna durava un anno solo che poi avrebbe dovuto darla a qualcun altro… in poche parole a mia zia cambiò la vita si comprò due case e tre banchi di pesce da li iniziò la sua fortuna ma caso volle che un anno fa ritornò a me in una situazione alquanto strana beh devo dire che ha cambiato la mia vita… ma la cambia attenzione solo sulle cose materiali… cioé soldi… gioco etc etc… ora il mio turno di tenerla è finito e naturalmente la metto in vendita… anche se non ha prezzo un bene così… ma preferisco che sia uno sconosciuto a beneficiarne di questo oggetto… non tutti naturalmente sono tenuti a crederci ma ho persone che possono testimoniare per me avendola avuta… allego una foto… il prezzo è alto ma considerando che nel giro di un anno ne guadagnerete mille volte di più penso che sia un’eresia questo prezzo…
Limitiamoci a segnalare che l'oggetto è stato acquistato per una cifra di 8200 euro (la base d'asta era di 8000 euro). In puro spirito rolliano, si specula sul fatto che si guadagneranno mille volte quella cifra. E come? Non con l'onesto sudore della fronte, ma semplicemente tenendo in casa un orologio. Alla faccia del povero operaio che non ha una cifra del genere da investire. Qualsiasi considerazione aggiuntiva è superflua.

13 gennaio 2005
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L'attendibilità delle opinioni

Franco De Biasi ha recentemente pubblicato sul suo sito un lunghissimo elenco di personaggi accompagnati da una specifica dalla loro fede o meno nei poteri di Gustavo Rol. Nel farlo, vengono commesse molte imprecisioni. Vengono, ad esempio, associati al CICAP personaggi che probabilmente - ne venissero a conoscenza - non ne sarebbero molto contenti (tra gli altri Marco Aimone, ma ancor più Massimo Manca e Marco Pusterla, che più volte hanno espresso pubblicamente la loro distanza dal Comitato). Nessuna parola viene spesa, invece, a proposito della competenza delle opinioni espresse. L'elenco presentato, infatti, si può facilmente suddividere tra le persone in grado di produrre gli stessi fenomeni di Rol (giochi con le carte, book test, materializzazioni e smaterializzazioni, previsioni del futuro, ecc.) e chi non ne è in grado, ignorando le tecniche illusionistiche.
Tale differenza si traduce, ovviamente, in una diversa opinione su quanto fece Rol: chi è in grado di produrre gli stessi effetti, riconosce nel collega Rol un eccezionale artista - per questo apprezzatissimo da Fellini che amava ripetere: "Le cose autentiche sono solo quelle inventate". Chi, invece, ne ignora completamente i meccanismi, è maggiormente spinto ad attribuirli a cause sovrannaturali; l'esperienza è comune per tanti mentalisti, che spesso si vedono attribuire doti paranormali e spiritistiche dal pubblico, che - ignorando le cause di quanto visto - testimoniano effetti molto maggiori rispetto a quelli realmente accaduti (allo scrivente è successo in innumerevoli occasioni).
Gli stessi prestigiatori riconoscono con precisione, dall'analisi dei racconti dei testimoni, gli effetti presentati, e in specifiche sessioni di lavoro perfezionano le tecniche utilizzate da Rol. La sua presentazione dell'Out Of This World di Paul Curry, ad esempio, ha subìto in Rol un'evoluzione che è possibile constatare dalle fotografie del 1952, in cui il sensitivo disponeva orizzontalmente le carte da gioco seguendo l'usanza dell'epoca. Più di recente, maturando insieme alla comunità magica dalla quale - sapientemente - si tenne lontano (così come fece per una vita Chan Canasta), prese l'abitudine di sgranare orizzontalmente il mazzo, esattamente secondo la tecnica che viene insegnata oggi. I book test da lui presentati, che coinvolgevano le prime righe delle pagine, seguirono pedestremente le tecniche descritte negli antichi volumi di Nelson e nell'Enciclopedia Tarbell (e l'estrema accuratezza delle testimonianze lo dimostra oltre ogni ragionevole dubbio). Le forzature psicologiche traevano spunto da libri con i quali entrò in contatto durante il suo soggiorno francese a Marsiglia, dove il misterioso polacco di cui si parla spesso potrebbe avergli fornito copie dei libri di Robert Houdin. E' inutile tediare il lettore di riferimenti di questo tipo, dal momento che sono informazioni reperibili presso un qualunque Circolo magico. Fondamentale, invece, è in questa sede il concetto di "attendibilità" di un'opinione.
La differenza tra gli opinionisti critici e quelli credenti sta nel fatto che i primi accettano l'assoluta buona fede dei secondi, conoscendo le tecniche per produrre i ricordi di cui viene offerta testimonianza. Lo stesso libro critico ROL Realtà O Leggenda parte dal presupposto (forse ingenuo) che i testimoni stiano dicendo la verità, e mettendo a confronto queste verità sottolinea l'evidenza di elementi, tecniche e sotterfugi tipici esclusivamente dell'arte magica. Alcuni critici, invece, sono obbligati a supporre la malafede dei prestigiatori ed a sostituire l'ovvio scenario illusionistico con confusi scenari teologici, filosofici e religiosi; discipline, queste, che nel loro ambito di studio hanno sempre e giustamente ignorato il caso Rol ritenendolo al di fuori del loro dominio. Queste, infatti, non si basano su fenomeni che producono modificazioni fisiche del mondo esterno, bensì su cambiamenti interiori che (grazie al Cielo) non necessitano di alcun intervento del paranormale. Non stupisce, dunque, che l'associazione scientifica sorta da un'idea di Franco De Biasi e attualmente ribattezzata in SENT non abbia sino ad oggi prodotto la benché minima evidenza della possibilità di riprodurre i fenomeni di Rol, sebbene l'escatologico annuncio che l'ora era vicina riecheggi ancora sul suo oscuro sito. Prestigiatori di tutto il mondo, invece, nei loro teatri continuano a regalare bottoni napoleonici che si producono dal nulla, letture di libri appena acquistati alla stazione e mazzi di carte sigillati all'interno dei quali compaiono firme a leggerissima grafite. La scelta da compiere è quella tra l'uscire dal giardino incantato dell'infanzia per scoprire nello specchio i limiti propri dell'essere umano e il continuare a illudersi che fate e gnomi facciano parte del nostro mondo, e che la lettura dei libri giusti (elencati con dovizia) ci faccia diventare come Harry Potter.

20 febbraio 2005
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Rol, l'attore che faceva i giochi di Silvan

Durante la puntata di Matrix del 21 settembre, in onda su Canale 5, si è parlato di Gustavo Rol. Il riconoscimento delle sue doti illusionistiche tecniche e attoriali è praticamente unanime anche tra i cosiddetti "credenti". Paola Gassman ha affermato in un'intervista andata in onda durante la trasmissione: "Era un po' attore anche Rol, infatti Rol per esempio era molto sensibile agli attori, voleva sempre persone del mondo artistico". Neri Corbucci ha aggiunto: "Noi fremevamo invece perché volevamo sapere cose, vedere, vederlo volare, c'eravamo fatte delle idee perché io ho sentito parlare di lui molto da Fellini, da Gassman, da tantissimi altri amici anche meno noti. Quindi avevamo la curiosità di vedere delle cose... mirabilia! Invece no: ci ha fatto dei giochi - dopo il te e i pasticcini e molta conversazione sulla gente del cinema - ci ha fatto dei giochi di carte. Quello che ho visto io di giochi di carte, mi ha detto 'Si metta qua [nel decolleté] la carta', e indovinava che era l'asso, insomma: io li ho visti fare anche da Binarelli, da Silvan, da Davide Copperfield, altro che quello! Non è certamente coi giochi di carte che ci hanno impressionato. Anche se erano d'altissimo livello."
Alla domanda di Enrico Mentana: "Era un sensitivo?", lo stesso Vittorio Messori riconosce l'abilità tecnica: "Mah... Rol è certamente un enigma, ma non si può ridurre Rol a livello del 'grande prestigiatore', come qualcuno ha cercato di fare, del 'grande illusionista'. Probabilmente c'era anche una grande capacità tecnica, proprio, di creare fenomeni più o meno illusionistici o da prestigiatore. Però c'è uno spessore di mistero e di enigma in Rol che chi l'ha conosciuto può testimoniare [...] Sono d'accordo anch'io che parte forse derivava dalla sua arte da prestigiatore. Parte però...".

21 settembre 2005
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Rol non cercava pubblicità?

Continua l'opera di demitizzazione della figura di Rol da parte di Giuditta Dembech. Dopo aver pubblicato una serie di lettere della sua amante "Alda" in Scritti per Alda, la teosofa torinese pubblica sul suo sito vari files audio registrati durante conversazioni tenute con Rol: nei frammenti riportati viene in luce la vanità del personaggio, che desidera apparire sulla copertina di un libro con una bella foto di qualche anno prima "dove avevo l'aria un po' più... e degli occhi molto penetranti", e che parla di sé come del "Grande Precursore", suggerendo - come titolo di un libro su di lui: "Ci metti semplicemente GUSTAVO ADOLFO ROL - IL GRANDE PRECURSORE".
L'idea che Rol non cercasse notorietà è una leggenda che non fa i conti con l'atteggiamento che ha tenuto per tutta la vita, cercando chi ne raccontasse la vita nel modo corretto e curandone ogni dettaglio, addirittura il tronfio titolo "Il Grande Precursore". Grazie, Giuditta, per la pubblicazione di questi documenti.

10 ottobre 2005
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Due parole su Buffa di Perrero

Sulla pagina dell'enciclopedia online Wikipedia dedicata a Gustavo Adolfo Rol (vedi la discussione correlata) si riprende il vecchio argomento per cui Mariano Tomatis sarebbe un impostore in malafede, non avendo preso in considerazione le opinioni del prestigiatore Carlo Buffa di Perrero.
Tra gli interventi dei vari utenti, ne spicca uno in cui sono riassunti i termini della questione:
Gli unici esperimenti raccontati da Buffa nel libro di Ternavasio risalgono al periodo in cui aveva 17 anni. Non c'è traccia di descrizioni successive.
Buffa non fa parte del Circolo Amici della Magia da più di trent'anni, non ha mai pubblicato nulla né studiato i metodi che consentono di produrre esperimenti come quelli di Rol. [Sul sito del Circolo Amici della Magia] si cita Tomatis e non Buffa. In Silvan, Arte Magica, Rusconi, 1977, pp.264-265 c'è l'elenco di tutti i soci del Circolo Amici della Magia del 1977, e Buffa non compare.
L'uscita di un libro a fine 2002 è incompatibile con l'inserimento in un libro che esca a maggio 2003. [...] E probabilmente Buffa avrebbe preferito che gli venisse risparmiato il trattamento riservato qui.
Alexander nel corso del 2004 ha contribuito alla diffusione, durante le sue conferenze, del libro di Tomatis "ROL Revelations On Legerdemain vol.II" dedicato ai metodi per materializzare scritte a matita dentro tovaglioli, fogli di carta ecc. come specificato qui. Questo dice molte cose sulla stima mostrata da Alexander verso Tomatis e sul suo approccio al caso Rol.
Carlo Buffa di Perrero aveva rincarato la dose durante una conferenza dedicata a Gustavo Rol il 12 giugno 2003, quando di fronte a qualche centinaia di persone aveva detto testualmente: "Il sig. Tomatis non può dire: 'Buffa è un modesto prestigiatore dilettante. Rol poteva essere così bravo da ingannare anche lui' [...] Il sig. Tomatis se voleva poteva venire a prendere la mia testimonianza. Il fatto che non m'abbia mai chiamato e che si permetta di dire questo è che il signor Tomatis è un impostore".
Privi di qualsiasi argomento di sostanza, i sostenitori di Rol di questa risma sono costretti a supporre la cattiva fede dei critici - che specularmente basano le loro ipotesi esclusivamente sulle testimonianze dei "credenti", ritenendo costoro tutti in buona fede. Non c'è infatti bisogno di supporre la malafede per ritrovare, nelle testimonianze su Rol, gli elementi della mistificazione! Per demolire le ipotesi illusionistiche, invece, i sostenitori sono costretti ad insultare i critici perché a corto di argomenti.

28 ottobre 2005
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Presentazione del nuovo libro di Giuditta Dembech

Ieri è stato presentato l'ultimo libro di Giuditta Dembech. Uno dei presenti mi ha inviato questa simpatica recensione, che riporto integralmente:

Gentile Mariano Tomatis,
non voglio lasciar passare troppo tempo prima di fissare i ricordi in qualche appunto, che Le invio dal momento che non L'ho vista alla presentazione dell'ultimo libro di Giuditta Dembech oggi pomeriggio. Come potrà immaginare, tema dell'intervento era Gustavo Rol. L'incontro era stato organizzato dal sito www.torinocuriosa.it (simpatico tra l'altro, probabilmente lo conosce, ogni tanto lo guardo perchè sugli argomenti misteriosi linka anche CICAP e CISU, insomma non solo le solite storielle di chi crede a tutto).
Insomma, un po' perché mi sta simpatico il sito, un po' perche' la Dembech dal vero non l'avevo mai sentita parlare, sono andato a sentirla, e Le racconto com'è andata.
La sala era letteralmente gremita, io per fortuna ero in orario perché altrimenti avrei rischiato di trovarmi in prima fila e il mio sguardo incredulo si sarebbe notato e avrei rischiato qualche anatema, così invece mi sono mimetizzato tra il pubblico che, a quanto sembra, era completamente favorevole a Rol e alla Dembech, malgrado abbia fatto delle sparate davvero notevoli, sia su Rol sia su altre questioni.
Ha attaccato "quelli del CICAP", e quindi Lei indirettamente, in maniera molto marcata e su basi del tutto fantasiose; a sentir lei voi del CICAP avreste paura del suo libro, e la avreste attaccata sul sito ancora prima di vedere il suo libro. Io ogni tanto il sito del CICAP lo guardo, e l'ho appena guardato ora, ma le notizie che vedo sulla homepage sono una ricerca medica e la medium di Como, e sulla pagina piemontese c'è qualche notizia su Rol di un mese fa, ma nessun riferimento alla Dembech. E poi che paura vuol fare il suo libro? Se il contenuto è simile a quello che ha detto, sono i soliti aneddoti, i soliti attacchi a Regge e Piero Angela, i soliti giochetti da prestigiatore.
Una cosa gliela devo proprio raccontare, perché sul libro non l'ha scritta (sa, lo spirito di Rol non ha voluto...). Un giorno era a casa di Rol e a un certo punto lui le ha detto una cosa del tipo "Giuditta, quello su cui sei seduta era lo sgabello da campo di Napoleone durante la battaglia di Marengo" e poi "All'Imperatore piacevano molto le donne, gli farà piacere vederti dal basso". Povero Rol, non credo in lui ma l'ho sempre rispettato, vederlo cadere così in basso... sCosa avrebbe detto se sullo sgabello si fosse seduta Alba Parietti?
Ma il bello deve ancora venire. Sa perché non lo racconta nel libro? Perché Rol non vuole. E come fa a saperlo? Stava scrivendo al computer e, arrivata a raccontare questo episodio, dopo un po' le è apparsa una schermata di errore che chiedeva di riavviare; e questa è la prova che la Dembech usa Windows. Ma la funzione di salvataggio automatico soccorre la Dembech, il suo lavoro non è perduto, peccato che... le righe compromettenti non sono state salvate! Ovviamente questa è la prova evidente dell'intervento di Rol, tutti in sala approvano (ma dove sono capitato?). Scommettiamo che con LINUX non sarebbe successo? Se riceve questa mail vuol dire che l'open-source è più forte di Rol... E tra l'altro, se fosse vero, Rol le ha lasciato pubblicare le lettere per l'amante [in Scritti per Alda] e si vergogna di questa avance alla Dembech? Chissà come mai...
E poi un'altra bella: lo sapeva che gli americani rastrellavano i sensitivi per trovare quelli buoni ed arruolarli nei servizi segreti? Ha detto proprio "rastrellavano", e mi è venuto in mente Asterix e le 12 fatiche con l'indovino arrestato dai Romani e il centurione che lo consulta. E secondo lei "in questo momento" i servizi segreti americani studiano i sentitivi per arruolarli, non come da noi che la polizia li arresta (ma dove?). Notevole che la signora conosca le attività così segrete, non pensavo la CIA facesse comunicati stampa!
E ogni tanto un attacco al CICAP: ma non c'era nessuno di voi in sala? Con tutta la roba che linkano, me lo sarei aspettato, e forse anche le ragazze del sito. Avesse visto le facce che facevano mentre la Dembech faceva le sue invettive, dirle imbarazzate è poco... Forse anche loro non avevano mai sentito di persona la Dembech...
In ogni caso mi sarebbe piaciuto vedere lei o qualcuno dei suoi conoscenti che in due minuti avrebbe smontato quell'ora di baggianate.
Ah, una cosa e' interessante: c'erano delle registrazioni di Rol al telefono. Ci ha subito detto che non era sicura di farcele sentire, perchè lo spirito di Gustavo è dispettoso (una signora in sala ha confermato), e a volte fa saltare il CD da una traccia all'altra "metti la 6 e suona la 2, poi metti la 8 e suona la 5, ed è impossibile". E come per magia, il prodigio si ripete... La Dembech chiede la 6 e invece suona la 2; prodigioso, no? immagino le risate del tecnico audio nell'altra sala. E qui ho scoperto di non essere l'unico in sala a non credere, perché uno si è spazientito.
E poi grande rivelazione: chi crede agli alieni non è matto! Tutti i governi del mondo complottano! Anche noi abbiamo la nostra area 51, è ad Aviano, lei ha appena avuto delle foto.
Bah, è riuscita a togliermi la fame, ed è un peccato perché da mangiare c'era parecchio.
Ah, dimenticavo: alla faccia della maledizione contro chi non ci crede, quando sono uscito il telecomando della portiera funzionava di nuovo... Grazie Gustavo!
Ora La saluto, e lunedì in studio provo a scivere di Rol col Macintosh. Linux Mandrake ha vinto, vediamo chi la spunta tra Apple e Rol

29 ottobre 2005
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Silvan parla di Rol su "Magia 3"

Sul terzo numero della rivista "Magia", edita da Massimo Polidoro, il mago Silvan racconta un affascinante aneddoto a proposito di una trappola a lui tesa da un giornalista che intendeva sfidarlo ad eseguire un book test nelle stesse condizioni in cui l'aveva fatto Gustavo Rol.
L'aneddoto, che Silvan amava raccontare in privato, è stato finalmente pubblicato e i lettori potranno goderne i vari passaggi sulla rivista dedicata al mondo dell'illusionismo "Magia", nel numero dal titolo "Ladri di pensieri - Segreti, trucchi e leggende dei più grandi mentalisti della storia".

30 marzo 2006
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Luciano Proverbio su "Diva & Donna"

Sul numero di Diva & Donna dell'11 aprile 2006 la giornalista Paola Biondi ha intervistato il sedicente sensitivo Luciano Proverbio, che secondo Maurizio Ternavasio sarebbe il più enigmatico erede di Gustavo Rol.
La giornalista ha intervistato anche Mariano Tomatis, proponendo anche il punto di vista di un prestigiatore che insegna a produrre gli stessi fenomeni presso il Circolo Amici della Magia di Torino.
Come Gustavo Rol, neppure Luciano Proverbio ha mai concesso ad alcun prestigiatore di assistere ai suoi fenomeni.

7 aprile 2006
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Lezioni di stile

Non sarebbe mai ammessa ai salotti della Torino bene frequentati da Gustavo Rol. Giuditta Dembech non si abbasserebbe mai a dedicarle un libro. Nessuno sognerebbe mai di realizzare un sito dedicato alle sue imprese né di proporre una sua santificazione.
Salomé è una prostituta. Anche sei clienti al giorno. Ricevuti nel quartiere di Nairobi noto come Majengo - in lingua swahili "luogo squallido".
Ma Salomé è diversa dai comuni mortali. Per qualche ragione ancora ignota alla Scienza, la donna è immune dall'AIDS. Le sue compagne sono ormai in gran parte morte proprio per questa malattia, e nonostante Salomé sia stata esposta al rischio per oltre 20 anni, la Sindrome che terrorizza l'Occidente non l'ha mai contagiata. "Il virus", dice il dottor Richard Lester, "entra nel suo corpo ma, prima che possa immettersi nel sangue, viene identificato e ucciso".
Salomé è un mistero. Per usare le parole che altri usano per altri grandi personaggi, "sfugge alla nostra possibilità di comprensione", "è una personalità fra le più sorprendenti del secolo", "è il più indecifrabile e fascinoso enigma in cui ci sia mai imbattuti".
La Scienza, affascinata da questo intricato mistero attualmente irrisolto, vorrebbe studiare da vicino il fenomeno per isolarne le caratteristiche ed estendere all'intera popolazione mondiale il "dono" che Salomé ha ricevuto alla nascita.
Salomé non sarebbe mai ammessa ai salotti della Torino bene, ma a differenza dei molti uomini dotati di poteri straordinari - tenuti rigorosamente per sé e per una stretta cerchia elitaria di conoscenti - Salomé è umile. E alla Scienza dice "sì". "Sento ogni giorno di gente che muore - afferma - e qualche volta mi sento in colpa per essere ancora viva. Sarei felice di poter essere utile".
Salomé è disponibile, sa che da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Ed è per questo che ha consentito a uomini come Frank Plummer (direttore del Centro di prevenzione e controllo delle malattie infettive di Ottawa), Richard Lester ed Andrew McMichael di studiarne il sistema immunitario, la mappa genetica, le caratteristiche fisiche, alla ricerca di quel "fattore X" che ne determina l'immunità al contagio.
Quale altezza morale, di fronte ai patetici "La Scienza non può analizzare lo Spirito"...

21 aprile 2006
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Recensioni

Ci è stata segnalata una vecchia recensione scritta da Piergiorgio Odifreddi su L'Espresso del libro di Mariano Tomatis ROL Realtà O Leggenda.
Il caustico professore di logica matematica, nonché esponente di primo piano della cultura laica italiana, ha usato parole di plauso per il lavoro di Tomatis.
La sua recensione è disponibile cliccando qui.

2 maggio 2006
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Si parla di Rol ad Arcana

Martedì 20 giugno alle ore 23.55 su RaiDue andrà in onda la prima di sette puntate della trasmissione televisiva di Walter Rolfo Arcana, cui Mariano Tomatis ha partecipato come consulente per la prima puntata, una cui sezione sarà dedicata a Gustavo Rol.
Interverrà anche il prestigiatore torinese Alexander, che riprodurrà uno dei Book Test di Gustavo Rol al direttore di Rai Notte Gabriele La Porta.
Walter Rolfo aveva già parlato di Gustavo Rol in Rai, quando aveva sconvolto Piergiorgio Manera con un esperimento paranormale cui il "dottore di Rol" non aveva saputo dare alcuna spiegazione razionale.

20 giugno 2006
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Ma quali tre lauree?!

Continuano le bugie e le mistificazioni intorno a Gustavo Rol.
Nel dicembre 2000 Franco Rol scriveva "Nel 1923 si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza alla Regia Università di Torino, dove si laureerà qualche anno più tardi (in seguito conseguirà anche la laurea in economia e commercio a Londra e quella in biologia medica, con Jacques Monod, a Parigi)."
Dopo sei anni la stessa notizia (riportata in tutte le biografie) si ridimensiona in modo del tutto imbarazzante. Le lauree da tre diventano una sola: "Rol infatti si laurea nel dicembre 1933 [...] con un voto apparentemente mediocre, ovvero 90/110".
Come al solito, le affermazioni del su citato si commentano da sole ed evitano a chi scrive qualunque ulteriore ironia.
D'altronde il livello della discussione intorno al personaggio resta infima: non una delle affermazioni sulle sue abilità illusionistiche contenute nel libro di Mariano Tomatis ROL Realtà O Leggenda è mai stata affrontata da Franco Rol (la tecnica è sempre la stessa: "...libro di Tomatis che qui non stiamo ad affrontare nel dettaglio"), che naturalmente - non essendone in grado - ha scelto la strada della diffamazione dell'autore, accusandolo di malafede, di essere un impostore e quant'altro. Scelte che, da sole, classificano Franco Rol agli occhi di chiunque.

19 ottobre 2006
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Enigma (RaiTre) dedicato a Gustavo Rol

In occasione della quarta puntata di Enigma (RaiTre) dedicata al sensitivo torinese Gustavo Rol, Mariano Tomatis parteciperà alla trasmissione di Corrado Augias in un dibattito con lo scrittore Alberto Bevilacqua.
Forse per la prima volta nella storia della televisione la figura di Rol verrà analizzata dal conduttore con spirito critico e maturità, rinunciando al tipico sensazionalismo in favore di una riflessione più ampia sul contesto culturale dell'epoca e i retroscena delle sue attività.
La puntata andrà in onda mercoledì 28 marzo 2007 alle ore 23.30
Il sito della trasmissione è disponibile all'indirizzo http://www.enigma.rai.it
Mariano Tomatis dedicato all'argomento il libro ROL Realtà O Leggenda

13 marzo 2007
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Un altro prestigiatore ha visto un trucco di Rol

Un altro prestigiatore ha visto in azione Gustavo Rol. Gli era stato presentato da un'amica comune, la quale però aveva tenuto nascosto al sensitivo (evidentemente non abbastanza sensitivo) il fatto che Piero fosse in realtà il mago Rex, noto illusionista torinese degli anni Settanta.
Curioso di vedere cosa Gustavo Rol avrebbe fatto, Piero Alligo aveva assistito al numero fingendo grande stupore - quando in realtà era più stupito del modo evidente in cui il gioco di prestigio era stato eseguito. Rol, infatti, aveva afferrato la prima carta del mazzo tenendola per i lati corti - una mossa nella quale qualsiasi prestigiatore riconosce una tipica tecnica utilizzata per trasformare una carta in un'altra. Riposta sul mazzo, la carta si era effettivamente trasformata. Lo stesso gioco venne presentato molte altre volte da Rol (Piero Cassoli lo racconta nei dettagli in un suo resoconto). La mossa era risultata non soltanto sospetta ma addirittura "sgraziata" agli occhi del mago Rex, perché è del tutto innaturale tenere tra le mani una carta afferrandola per entrambi i lati corti: non a caso, tra le prime cose che si insegnano ai principianti c'è proprio quella di tenere la stessa carta nel modo più naturale possibile mentre si esegue il gioco.
Piero Alligo oggi dirige una prestigiosa azienda, leader nella stampa e distribuzione di Tarocchi, con sede a Torino.

21 marzo 2007
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Rinaldo Soncin, l'uomo che stupì Gustavo Rol

Racconta Mariano Tomatis: "Oggi mi ferma per strada Rinaldo Soncin [l'antiquario che vide Rol fare il gioco del martello che aderisce "magicamente" alla mano]. Mi racconta che Franco De Biasi lo ha più volte contattato per avere conferma della sua testimonianza, pubblicata nel 2003 sul mio libro ROL Realtà O Leggenda. In un'occasione, si è fatto scattare una fotografia in casa di Rol, con un braccio appoggiato allo stipite della porta. Soncin ammette sereno: "Cosa vuoi che mi ricordi? Quando l'ho visto fare da te [il gioco di prestigio], era proprio come l'aveva fatto Gustavo. Ma forse aveva il braccio appoggiato allo stipite della porta. Ormai sono passati così tanti anni... Sai, Franco sta scrivendo un libro e voleva una mia foto". Gli spiego che la foto verrà utilizzata per dimostrare che io, Mariano, sono un farlocco, e che quattro anni fa avrei distorto una sua testimonianza, "mettendo" la mano dove non era. Lui ride: "Ma cosa ti importa? Scriva quello che vuole, come diceva Andreotti? Parlarne bene o parlarne male, purchè se ne parli! Io non mi ricordo bene il gioco che ha fatto Valerio una settimana fa [Valerio Bovolenta è il cognato di Soncin, prestigiatore], figuriamoci di allora!". Mi accompagna nella sua bottega e mi racconta un altro aneddoto. "Una volta Rol aveva messo la chiave di un mobile nella stessa tasca dove teneva il fazzoletto. La perse una mattina che era stato al cimitero. Per riaprire un cassetto mi chiamò. Corsi da lui, con un sacchetto pieno di chiavi spaiate. Mentre Rol si trovava in un'altra stanza, io ho cercato quella che mi sembrava più adatta e, per un colpo di fortuna, l'ho identificata al primo colpo: funzionava perfettamente. Ma volevo il colpo di teatro! Volevo io fare il giochetto a Rol! Quando è tornato, si è seduto su una sedia a poca distanza. Io avevo rimesso la chiave tra le altre, ma un po' in disparte per poterla subito riconoscere. Ho finto di cercarla, l'ho presa e... bingo! Funzionava perfettamente! Gustavo ha applaudito dicendomi: «Senza di te non so come avrei fatto! Ma un mistero rimane: come ho fatto a mettere la chiave nella stessa tasca del fazzoletto? Avrei dovuto pensare che sarebbe caduta... Ho perfino ripercorso tutta la strada per andare al cimitero, ho perso varie ore e non sono riuscito a ritrovarla!». Diceva che era «materia di studio». Però è stata una bella soddisfazione: io che facevo il gioco a Rol!".
Scattiamo una foto insieme: a leggere le parole di Franco De Biasi, mi sembra di essere il ricercatore in cattiva fede che sogghigna distorcendo la realtà. Qui, accanto a Rinaldo, provo solo tenerezza per chi è così intellettualmente limitato da non cogliere la grandezza del trucco che, dalle pagine del manuale di Paperinik o dal più alto trattato di illusionismo, nelle mani giuste riesce a produrre un effetto straordinario anche a distanza di vent'anni su persone che si ritengono perfettamente razionali.



Ci salutiamo, e lui è disponibilissimo a confermare il suo vago ricordo a chiunque. Non si sogna nemmeno per un istante di smentire quello che io ho scritto nel 2003 nel libro che custodisce con orgoglio. Chiunque può contattarlo e chiedergli conferma: il suo recapito è su tutte le guide del telefono".

13 aprile 2007





fonte: www.gustavorol.net
 
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